Sportività, dinamismo, tradizione, valori, esclusività. Lo stile delle vetture Alfa Romeo ha da sempre fatto convivere queste caratteristiche, declinandole in modo diverso a seconda delle epoche storiche. Ma com'è nato e come si sono evoluti i "vestiti" delle automobili della prestigiosa Casa automobilistica milanese? Quale influenza hanno avuto i carrozzieri, il centro stile e i designer nell'elaborazione dell'estetica delle vetture prodotte in questi 100 anni di storia?
Dagli anni venti lo stilista milanese ha carrozzato le Alfa Romeo da competizione. Dalla 6C 1500 di Ugo alle TZ1 e 2 del figlio Elio.
Una delle carrozzerie che ha maggiormente collaborato con l'Alfa Romeo è sicuramente la Touring. Le vetture della Casa del Portello "vestite" da questo "sarto" del metallo hanno partecipato a competizioni e concorsi d'eleganza ottenendo numerosi successi.
Devastato dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, il Portello si riaffaccia lentamente alla produzione sul finire del decennio con vetture basate sui modelli degli anni Trenta. AUDIO
Pensata per i lunghi rettilinei della Litoranea libica, questa speciale 6C 2500 SS vinse solo all'esordio, ma nella sua ultima apparizione un esemplare divenne laboratorio per sperimentare un sistema di iniezione facendosi notare alla Mille Miglia 1940.
Per i cento anni di Alfa Romeo il numero di Agosto di "La Manovella" organo ufficiale dell'Asi, ha dedicato numerosi articoli ai 100 anni di Alfa Romeo. Tra questi, di un certo interesse è questo breve escursus storico sulle vicessitudini e sui modelli famosi del Biscione. Buona lettura....
In quell'anno Sivocci, vincitore della gara, per scaramanzia, fece disegnare sulla sua RL TF del 1923 un quadrifoglio verde su fondo bianco. Da quel momento il quadrifoglio divenne il marchio delle auto da corsa della Casa milanese, perché portasse fortuna.
La supremazia sfoggiata dalle Alfa Romeo P2 nel Gran Premio dell’Automobile Club di Francia, nel 1924, era stato così impressionante tanto da causare gravi conseguenze nel mondo sportivo.
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